Nato a Napoli, Andrea Sodano è un’atleta in arrampicata sportiva e studente in fisica. Spinto dalla fame di conoscenza e di scoperta, il viaggio diventa in breve tempo il centro della sua vita, attraverso il quale imbraccia - in primo luogo – una fotocamera nel 2017, provando a catturare la sua più intima percezione della realtà in uno scatto. Il suo stile attraversa un costante processo di sviluppo, in quanto riflette la sua crescita personale, il cui concetto chiave risiede nell’integrare il soggetto umano in quanto parte organica del mondo circostante.
Atleta professionista in arrampicata sportiva, Andrea Sodano è nato e cresciuto a Napoli. Fin dalla tenera età, dimostra un interesse precoce verso tutto ciò che riguarda la scienza e la ricerca, con particolare enfasi sui campi della biologia e della fisica, il ché lo proietta verso una carriera scientifica.
Il suo primo approccio con la fotografia avviene nel 2017, mentre si trova in Olanda per completare il suo percorso di studi. Durante tale periodo, egli sviluppa una forte personalità artistica che viene da lui definita come “cercare una rappresentazione comprensibile dell’imprecisione prodotta dalla mia mente”.
Il suo lavoro presenta una peculiare attenzione alla ricerca di prospettive che ritraggono soggetti umani e non umani congiunti dallo scenario, generando un senso di organicità che tende a confondere volontariamente lo spettatore. Quest’ultimo avverte quindi un senso di familiarità nella struttura degli elementi ma non riuscendo, tuttavia, a qualificarli da subito, si sforza di dare una definizione chiara a ciò che vede, ed è quindi portato a una più attenta osservazione.
Utilizza principalmente fotocamere piccole e maneggevoli, variando dalla pellicola al digitale.
Negli scatti di Sodano è presente una profonda componente emotiva, che influenza il risultato del lavoro in base alla sua percezione del mondo e del contesto. Tuttavia, questa non vuole portare a un’astrazione invasiva della fotografia, quanto piuttosto a creare un punto di contatto tra lo spettatore e l’intimità della prospettiva di Sodano al momento dello scatto.